Il mese di maggio e la devozione a Maria santissima

Il mese di maggio e la devozione a Maria Santissima

Perché il mese di maggio è dedicato alla Madre del Signore? Alcune nozioni storiche ci aiuteranno a capire e potranno aiutarci nelle nostre meditazioni quotidiane.


1) Nel Medioevo Maria è la “Rosa Mistica” ossia il più bel fiore di virtù della creazione, colei che, “senza macchia”, risplende di bellezza divina nella Chiesa, di cui è immagine e Madre. Tra i 1100 e il 1200 ci fu una vera e propria esplosione di devozione popolare mariana e la stessa Madre del Signore veniva associata, per questo mistico motivo, alla rosa, fiore simbolico per eccellenza. Già vi erano stati dei precedenti, ma il corollario simbolico della rosa assunse sempre più ricchezza. Celebre nel XIII secolo, il cantico di Alfonso X, detto “il saggio”, re di Castiglia e Leon, che in “Las Cantigas de Santa Maria” celebrava Maria come «Rosa tra le rose, fiore tra i fiori, Donna fra le donne, Signora fra le signore. Rosa di bellezza e di dolce aspetto, fiore di felicità e di grazia, (…)».
Altro testo bellissimo del beato domenicano Enrico Suso di Costanza, mistico vissuto tra il 1295 e il 1366, cosi diceva: «Sii benedetta tu aurora nascente, sopra tutte le creature, e benedetto sia il prato fiorito di rose rosse del tuo bei viso, ornato con il fiore rosso rubino dell’Eterna Sapienza!». Sempre nel Medioevo nasce il Rosario, il cui richiamo al fiore è evidente sin dal nome. Maria, Madre della Chiesa, è l’amata dai suoi figli, motivo per il quale nel Medioevo le offrivano ghirlande di rose che deponevano ai piedi delle sue statue o immagini. Ogni rosa era una Ave Maria o rappresentava un’altra intenzione. Da queste ghirlande nacque poi la “corona del rosario” che tutti conosciamo, grazie a San Domenico e ai primi domenicani.

2) Con il passare del tempo, durante il mese di maggio, le pratiche devozionali si intensificavano e, per il fatto che è il mese delle rose, tali offerte floreali a Maria si diffusero sempre più. In particolare, a Roma, san Filippo Neri (XVI sec.) insegnava ai suoi giovani a circondare di fiori l’immagine della Madre, a cantare le sue lodi, a offrire atti di mortificazione in suo onore.
Più avanti ancora, nel 1677, quando il noviziato di Fiesole, fondò una sorta di confraternita denominata “Comunella”. Riferisce la cronaca dell’archivio di San Domenico che «essendo giunte le feste di maggio e sentendo noi il giorno avanti molti secolari che incominciava a cantar maggio e fare festa alle creature da loro amate, stabilimmo di volerlo cantare anche noi alla Santissima Vergine Maria…».
L’offerta delle rose e dei fiori a Maria Santissima, inizialmente avveniva il primo giorno del mese di maggio, poi le domeniche e infine tutti i giorni. Erano riti semplici, spontanei, nutriti di preghiera in cui si cantavano le litanie e s’incoronavano di fiori le statue mariane.

 
3) L’ufficializzazione, si fa per dire, del mese di maggio, come mese mariano, la dobbiamo però a un padre gesuita.  Nel 1725 Padre Dionisi pubblica a Parma, con lo pseudonimo di Mariano Partenio, “Il mese di Maria o sia il mese di maggio consacrato a Maria con l’esercizio di vari fiori di virtù proposti a’ veri devoti di lei”. Tra le novità del testo l’invito a vivere, a praticare la devozione mariana nei luoghi quotidiani, nell’ordinario, non necessariamente in chiesa «per santificare quel luogo e regolare le nostre azioni come fatte sotto gli occhi purissimi della Santissima Vergine». In ogni caso lo schema da seguire, possiamo definirlo così, è semplice: preghiera (preferibilmente il Rosario) davanti all’immagine della Vergine, considerazione vale a dire meditazione sui misteri eterni, fioretto o ossequio, giaculatoria. Gradualmente si moltiplicarono questi opuscoli del mese di maggio, che furono di aiuto per radicare la devozione in tutte le chiese.
Allora nelle nostre case preghiamo il Rosario offrendo preghiere, riparazioni, lodi alla Madre del Signore. Sia lei, la Rosa di virtù, a benedirci e a sostenere noi suoi figli tra le spine della vita!
Vi riporto per intero il bellissimo inno di Alfonso X del XIII secolo. Ci aiuti a lodare ancor di più Maria Santissima in questo mese importante:


“Rosa tra le rose, fiore tra i fiori,
Donna fra le donne, Signora fra le signore.
Rosa di bellezza e di dolce aspetto,
fiore di felicità e di grazia,
Signora di grande misericordia
Signora che allevi il dolore e l’affanno;

Tutti dovrebbero amare e servire tale Signora,
poiché lei può salvaguardarci da ogni male
e perdonare qualsiasi peccatore,
e creare più dolcezza in questo mondo.

Dobbiamo cantarla e servirla lealmente,
Lei ci può proteggere dai peccati;
Lei ci fa pentire del male
che abbiamo commesso come peccatori.

Io riconosco questa Signora come la mia guida
avrei volentieri voluto essere un suo trovatore,
se potessi avere il suo amore,
darei al demonio tutte le mie altre passioni.”